Fin dove può spingersi una madre per salvare i suoi figli?
Per rispondere a questa
domanda basta leggere “Tre vittime e un’assassina: Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio”.
La storia della Cianciulli ha sempre suscitato in me un fascino inquieto, quella macabra curiosità che mi imponeva di chiedermi cosa avesse spinto una donna a uccidere e saponificare le sue vittime. Ed è per questo che ho voluto leggere questo libro che prende origine proprio dal memoriale della Cianciulli, abilissima negli affari, astuta; tanto scaltra quanto folle, come folle è la sua storia che pare la trama di un film dell’orrore, ma che risulta ancor più spaventosa realizzando che invece è tutta vera.
Questo testo offre
molti punti di vista, non solo quello di Leonarda Cianciulli e Norina Pansardi ovvero le due opposte personalità che abitavano il medesimo corpo; ma anche quello
delle ignare vittime e ciò permette di analizzare la storia da diverse angolazioni, assaporandone le sfaccettature, a volte macabre, altre persino
misericordiose, poiché Leonarda Cianciulli non si è mai risparmiata e ogni cosa
che faceva era mossa da un bene profondo, oserei dire quasi supremo, per lo
meno ai suoi occhi, che le imponeva di raggiungere i suoi obiettivi a qualunque
costo, che fosse sfamare i bisognosi o proteggere i suoi figli.
"... Lui non sa che io sono due donne insieme. Due persone in una. Sono Norina Pansardi e Nardina Cianciulli... La Norina è quella che deve agire. La Nardina invece è la madre che tanto deve soffrire, che non può fare nulla e si affida a Norina perché agisca al posto suo... Ed è da Norina che corre Nardina quando l'angoscia l'assale. Io sono Leonarda Cianciulli, ma non ho dubbi sul fatto che dentro di me vivano due diverse donne."
Consiglio la lettura di questo libro a chiunque abbia lo stomaco abbastanza forte da sopportare il peso delle angosce di una madre quattordici volte e tre volte assassina.
TRAMA:
Leonarda Cianciulli: la Saponificatrice di Correggio. Una specie di strega moderna? Un essere spregevole e spietato? Una madre che farebbe qualsiasi cosa per i figli e che si identifica nella Fantine de I miserabili e nelle donne spartane perché vuole salvare i figli che le sono rimasti? Una personalità sfaccettata, una donna poco istruita, ma abilissima procacciatrice d’affari? Nata in provincia di Avellino alla fine del 1800, si convince di essere stata maledetta dalla madre: si era infatti rifiutata di sposare il cugino per convolare a nozze con Raffaele Pansardi, l’uomo amato. Sa che questa maledizione ricadrà sui suoi figli e si adopera per offrire a Dio sacrifici umani in cambio della salute dei suoi ragazzi. Una storia vera, quasi incredibile. Un racconto emozionante, macabro e grottesco al tempo stesso. Una vicenda raccontata nei minimi dettagli per tentare di dare una spiegazione a raccapriccianti azioni delittuose. Un libro che ci catapulta alla metà del 1900 con l’Italia fascista in guerra, fra tanta ignoranza, ingenuità, saponi e dolcetti.
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