giovedì 8 luglio 2021

Recensione: "Isolati" di Iris Bonetti

 


TRAMA:
Cinque uomini e una donna, uno scrittore irlandese, un chirurgo francese, uno studente spagnolo, un poliziotto canadese, un narco trafficante messicano e un’aspirante attrice americana si trovano su un volo diretto in Indonesia, che fatalmente precipita nel mezzo dell’Oceano Indiano. Naufragano sulle spiagge di un’isola sconosciuta dove, andando alla ricerca dei superstiti, si incontrano. Da quel momento lottano per sopravvivere affidandosi unicamente alle loro forze. Emergono le loro capacità, debolezze e istinti, insieme al vissuto che ognuno si porta dentro e che condiziona le loro azioni, fino a offuscare il confine tra il bene e il male. Avril, unica donna, costretta a subire queste dinamiche decide di fuggire, scoprendo così che non sono soli: una tribù di selvaggi compie dei macabri rituali nella giungla. La spiaggia non è più un luogo sicuro e sono quindi costretti a cercarne un altro, addentrandosi nella foresta e affrontando innumerevoli insidie. Tuttavia non sanno che l’isola nasconde ben altro. Demoni oscuri, i maduk, narrati nelle melopee degli indigeni, vivono nelle viscere di quella terra. Un mistero cupo e minaccioso che giunge dal passato e che cala inatteso su tutti loro. Orrore e coraggio, vita e morte si miscelano con l’amore e la passione, sentimenti che man mano coinvolgono i protagonisti in un intenso rapporto che li lega fino alla fine. Un romanzo appassionante dall’inizio all’epilogo, che pagina dopo pagina sedurrà il lettore.

RECENSIONE:

Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di trovarsi su un’isola deserta? Il mare, il sole, il relax, le palme e tutto ciò che di più suggestivo si può immaginare, ma con Isola, Iris Bonetti ci porge il rovescio della medaglia: la fame, la paura, il dolore, la violenza, la morte in un luogo disperso da qualche parte nell’oceano Indiano che tutto è fuorché disabitato, esso infatti è popolato da cannibali sanguinari.

Dipanare una trama complessa con sei protagonisti da caratterizzare non è affatto semplice, poiché le insidie sono dietro l’angolo così come il rischio di perdersi, sia per l’autore e sia per i lettori.

Con Isola, Iris Bonetti si districa bene in questo groviglio, mettendo in piedi un complicato intreccio di storie e avvenimenti che, pur avendo diversi punti di partenza, convergono in un unico obiettivo: sopravvivere.

Sei sono infatti le storie introduttive, una per ciascun personaggio, dislocate in luoghi diversi del pianeta e diverse sono anche le vite vissute da loro, uno scrittore irlandese, un chirurgo francese, uno studente spagnolo, un poliziotto canadese, un narco trafficante messicano e un’aspirante attrice americana, tutti però hanno qualcosa in comune: riscattare un torto o un dolore subito.

Salgono quindi sul fatidico volo per dare una svolta alle loro esistenze, riponendo in Bali la speranza di un futuro migliore.

A Bali, però, non arriveranno mai, ma quel viaggio esaudirà tutti i loro desideri di cambiamento, anche se non nel modo da loro sperato.

Ogni cosa che ci accade ci cambia. Anche la più piccola inezia può smussare gli spigoli del nostro essere o crearne di nuovi, ma trovarsi naufraghi in un’isola deserta stravolge l’esistenza, irreversibilmente e libera la parte più autentica, primitiva e istintiva di ognuno di essi per difendersi dalle proprie paure, dagli altri, dall’ambiente ostile dove bene e male si confondono, dove le apparenze ingannano e dove il buio nasconde la morte.

Isola è un romanzo pieno di avventura, crudo, a volte violento e urticante così come il vivere tale esperienza presuppone, ma è anche un romanzo colmo di speranza.

 

“La gente non vuole sempre la verità. La verità è noiosa. Vuole emozionarsi, sognare.”


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