martedì 23 dicembre 2025

Recensione: "Il Grimorio Maledetto, un nuovo caso per Rebecca Rubini", di Sara Scaranna


Un noir contaminato che intreccia mistero, ironia e profondità emotiva

Con Il Grimorio Maledetto, terzo capitolo della serie dedicata alla detective Rebecca Rubini, Sara Scaranna conferma e rafforza una cifra stilistica ormai riconoscibile: un noir “contaminato”, capace di mescolare indagine, introspezione psicologica, ironia e tensione emotiva senza mai perdere equilibrio.

Non siamo di fronte a un giallo classico, e nemmeno a un semplice thriller. Questo romanzo si muove con disinvoltura su più piani narrativi, offrendo al lettore un’esperienza ricca e stratificata, dove il mistero è solo una delle chiavi di accesso a una storia profondamente umana.

La trama

Rebecca Rubini si trova coinvolta in un’indagine che ruota attorno a un antico grimorio, a una setta che promette giovinezza eterna e a una catena di inganni che affonda le radici nel mito di Cagliostro. Tra furti, delitti e manipolazioni, nulla è davvero ciò che sembra.

Ma il vero cuore del romanzo non è solo il “chi è stato”, bensì il perché: le motivazioni intime dei personaggi, le loro fragilità, le ossessioni e le scelte che li conducono sull’orlo dell’abisso.

Una Romagna protagonista

Uno degli elementi più riusciti del libro è l’ambientazione. La Romagna non è un semplice sfondo, ma un vero e proprio personaggio narrativo. Da Comacchio a Brisighella, passando per Santarcangelo e San Leo, i luoghi diventano atmosfera, suggestione, memoria.

Scaranna dimostra ancora una volta una profonda conoscenza del territorio e una grande capacità di trasformarlo in materia narrativa, restituendo al lettore un paesaggio vivo, misterioso e affascinante.

Personaggi che restano

Rebecca Rubini è una protagonista fuori dagli schemi: ironica, irriverente, sexy, ma anche vulnerabile e profondamente umana. È una detective che sbaglia, che si arrabbia, che sente troppo — ed è proprio questo a renderla credibile e memorabile.

Accanto a lei tornano personaggi amatissimi come Atena, irresistibile nella sua follia new-age, e il commissario Salesi, figura complessa e tormentata, con cui la tensione emotiva è costante e mai banale. Il rapporto tra Rebecca e Salesi è uno dei fili più interessanti del romanzo: fatto di scontri, silenzi, attrazione e paure non risolte.

Un equilibrio raro di toni

Uno dei maggiori punti di forza de Il Grimorio Maledetto è la capacità di far convivere, spesso all’interno dello stesso capitolo, ironia, suspense, dramma e sentimento. Si ride, ci si tende, ci si commuove — senza mai avvertire stonature.

La scrittura è fluida, cinematografica, ricca di dialoghi brillanti e immagini evocative. L’autrice riesce a mantenere un ritmo sostenuto, senza sacrificare la profondità psicologica dei personaggi.

Conclusione

Il Grimorio Maledetto è un romanzo che piacerà a chi ama il noir, ma anche a chi cerca storie con anima, personaggi forti e una narrazione che sappia sorprendere. È un libro che intrattiene, ma che lascia anche qualcosa: una riflessione sul desiderio, sull’inganno, sulla paura di perdere ciò che conta davvero.

Sara Scaranna firma un terzo capitolo maturo e coinvolgente, confermando Rebecca Rubini come una delle protagoniste più interessanti del noir contemporaneo italiano.

Consigliato a chi ama i gialli non convenzionali, le storie ambientate nel territorio e i romanzi capaci di emozionare oltre il mistero.

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