lunedì 11 luglio 2022

Recensione: "Dalle nove a mezzanotte" di Paola Rambaldi, Clown Bianco Edizioni


Dalle nove a mezzanotte” è crudo e sanguigno come le terre che descrive. Da emiliano romagnola, quale sono, posso dire di aver ritrovato in questo romanzo le atmosfere della mia terra, in un’epoca che ho assaggiato solo attraverso i ricordi di chi quegli anni li ha vissuti.

Questo noir, edito da Clown Bianco Edizioni, racconta, infatti, le periferie rurali a cavallo degli anni sessanta, con i suoi usi, i suoi costumi e le sue superstizioni.

Paola Rambaldi aggroviglia una trama che si arrotola su eventi criminosi e tragedie in apparenza scollegati e che impantanano i personaggi in un’atmosfera nera e rossa come il sangue delle tisane che nutrono la terra.

Ritroviamo Brisa Tunaia, la stria, che con la sua eterocromia e la sua capacità di vedere il futuro attraverso il contatto con una foto o un oggetto, è di certo un personaggio particolare, ma non troppo rispetto alla moltitudine di esistenze che animano queste pagine.

Immergersi in questo libro equivale a fare un viaggio negli anni sessanta, con le sue musiche, le sue acconciature, le pubblicità, il Carosello e le dinamiche di una società rurale, impetuosa, collerica, viscerale e cruenta.

Questo testo accalappia fin dalle prime righe, mostrando con onestà e senza artifizi quel si dipanerà lungo tutto il testo. Si apre infatti con la caduta in mare, per nulla accidentale, di una ragazza, e con l’agghiacciante ritrovamento del cadavere di un bambino scomparso tempo prima. Ho apprezzato moltissimo la cura dei dettagli di questo romanzo: i profumi, le contestualizzazioni, la scrittura graffiante che s’intona perfettamente con il nero e il sangue che racconta.

 

TRAMA

Estate 1963. Brisa è una spilungona con un bel corpo, un naso “importante” e una vistosa eterocromia che impressiona chi la guarda. Non solo: Brisa è una stria, una strega in grado di leggere il futuro degli altri anche solo sfiorando una fotografia con una ciocca dei suoi lunghi capelli. La gente si rivolge a lei per sapere come finiranno le storie d’amore, proprie o di personaggi famosi, oppure per ritrovare parenti scomparsi. Durante una gita all’Isola d’Elba, l’intervento di Brisa permette di salvare la vita a Jolanda, una giovane donna caduta dal traghetto. Ma si era davvero trattato di un incidente? E, poi, che fine ha fatto la vecchia Avemaria, scomparsa all’improvviso dopo aver portato fiori al cimitero? Mentre alcuni misteri del passato trovano finalmente una soluzione e vecchi amori tornano a bussare alla porta del presente, Brisa si troverà coinvolta in una vicenda che solo la sua presenza di spirito permetterà di districare.





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