“Dalle nove a mezzanotte” è crudo e sanguigno come le terre che descrive. Da emiliano romagnola, quale sono, posso dire di aver ritrovato in questo romanzo le atmosfere della mia terra, in un’epoca che ho assaggiato solo attraverso i ricordi di chi quegli anni li ha vissuti.
Questo noir, edito da Clown Bianco Edizioni, racconta, infatti, le periferie
rurali a cavallo degli anni sessanta, con i suoi usi, i suoi costumi e le sue
superstizioni.
Paola Rambaldi aggroviglia una trama che si arrotola su
eventi criminosi e tragedie in apparenza scollegati e che impantanano i
personaggi in un’atmosfera nera e rossa come il sangue delle tisane che nutrono la terra.
Ritroviamo Brisa Tunaia, la stria, che con la sua eterocromia
e la sua capacità di vedere il futuro attraverso il contatto con una foto o un
oggetto, è di certo un personaggio particolare, ma non troppo rispetto alla
moltitudine di esistenze che animano queste pagine.
Immergersi in questo libro equivale a fare un viaggio negli
anni sessanta, con le sue musiche, le sue acconciature, le pubblicità, il Carosello
e le dinamiche di una società rurale, impetuosa, collerica, viscerale e
cruenta.
Questo testo accalappia fin dalle prime righe, mostrando con
onestà e senza artifizi quel si dipanerà lungo tutto il testo. Si apre infatti
con la caduta in mare, per nulla accidentale, di una ragazza, e con
l’agghiacciante ritrovamento del cadavere di un bambino scomparso tempo prima.
Ho apprezzato moltissimo la cura dei dettagli di questo romanzo: i profumi, le
contestualizzazioni, la scrittura graffiante che s’intona perfettamente con il
nero e il sangue che racconta.
TRAMA
Estate 1963. Brisa è una
spilungona con un bel corpo, un naso “importante” e una vistosa eterocromia che
impressiona chi la guarda. Non solo: Brisa è una stria, una strega in grado di leggere
il futuro degli altri anche solo sfiorando una fotografia con una ciocca dei
suoi lunghi capelli. La gente si rivolge a lei per sapere come finiranno le
storie d’amore, proprie o di personaggi famosi, oppure per ritrovare parenti
scomparsi. Durante una gita all’Isola d’Elba, l’intervento di Brisa permette di
salvare la vita a Jolanda, una giovane donna caduta dal traghetto. Ma si era
davvero trattato di un incidente? E, poi, che fine ha fatto la vecchia
Avemaria, scomparsa all’improvviso dopo aver portato fiori al cimitero? Mentre
alcuni misteri del passato trovano finalmente una soluzione e vecchi amori
tornano a bussare alla porta del presente, Brisa si troverà coinvolta in una
vicenda che solo la sua presenza di spirito permetterà di districare.
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