"Questa è la storia di un amore così forte da distruggere ogni cosa."
Un personaggio
indimenticabile, Michele Sabella, per il quale non si può che fare il tifo
nonostante, apparentemente, si trovi dalla parte sbagliata della storia. Un
personaggio scomodo che attraverso i suoi disordini emotivi e mentali scardina
le difese e le sicurezze del lettore fino a ribaltarne il punto di vista.
Il Kamikaze di cellophane
è un romanzo che tiene incollato alle sue pagine fino all’ultima riga, in un
crescendo di curiosità e aspettative che non solo non delude, ma che invoglia
ad averne sempre di più per tuffarsi ancora più a fondo dell’animo tormentato
di uno dei protagonisti più sorprendenti del panorama editoriale.
Lo stile impeccabile di
Ferdinando Salamino e la sua scrittura sapiente, coinvolgente e scorrevole
accompagnano il lettore in una torbida storia perennemente in bilico fra
normalità e follia, porgendoci una vicenda fatta di violenze domestiche,
negligenze e i loro estremi opposti confezionando una vicenda che conclama la
potenza estrema, al tempo stesso annientatrice e salvifica, dell’amore.
È questo per me Il
Kamikaze di Cellophane, una storia d’amore di una potenza dirompente, dove tutti
sono colpevoli e nessuno è innocente.
Ferdinando Salamino mette
alla sbarra tutti protagonisti della storia, scardinandone gli impulsi e le
emozioni per raccontarne le gesta e lo fa con tale maestria da sconvolgere il
senso stesso del giusto e del suo contrario, poiché nessuno in questo romanzo,
così come nella vita, può dirsi visceralmente cattivo o buono fino al midollo.
Quello che Il Kamikaze di
Cellophane insegna è una enorme verità: siamo bilance che pongono sul piatto
gli eventi vissuti in prima persona e quelli che di riflesso ci sfiorano con
effetti dirompenti. Spesso, infatti, c’è più logica nella follia che nella
“normalità”.
"Forse essere sani non vuol dire non sanguinare, ma essere in grado di cauterizzare."
"Sostava in quella zona grigia e indistinta di chi non ha la forza di essere sano, né il coraggio di impazzire."
"Si espandeva e si contraeva come un anemone, lasciando intravedere l'oscurità che aveva dentro per pochi istanti, prima di ripiegarsi su se stessa a protezione dei propri segreti."
"Voglio marcire assieme a te. Vivere ogni giorno appiccicato alla tua pelle e, quando saremo morti, mischiare le mie ceneri alle tue e spargerle nell'aria, così che molecole di noi continuino a viaggiare e scoprire luoghi sconosciuti dove amarsi ancora."
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