sabato 25 febbraio 2012

Consigli letterari: "La Morte del Tempo" di Giancarlo Petrella

L'opera poetica La Morte del Tempo, come si può intuire, tratta del tempo; ma per giungere alla comprensione di ciò che sia il tempo, la narrazione-poetica “visita” luoghi tenebrosi, come l'oltretomba ed il Carcere della Speranza, foreste in cui le fanciulle, descritte in maniera così evanescente da evocare un sogno, danzano e sorridono alla giovinezza (l'“antica rosea dea”, come viene definita nel testo). Tuttavia il vero protagonista si scopre essere il sogno, il quale è capace di vincere i legami temporali, di mostrare un proprio regno, di manifestare l'eternità attraverso la negazione di ogni misurazione temporale prestabilita e oggettiva. L'opera, che all'inizio appare come una raccolta eterogenea di poesie, diviene sempre più un 'racconto fantastico' nel quale l'immaginazione non solo è capace di diluire il tempo, ma anche ogni preoccupazioni, ogni sofferenza e persino l' “illusione” della morte; ciò che rimane è il desiderio che pervade il tutto, ed anche la ragione tace:

«Così tanto oltre la difesa della muraglia umana, che ha il nome di ragione, ho raggiunto il fondo della valle d'abisso: dunque il nostro sguardo non ha alcun termine; ad uno ad uno ho disciolto i pensieri, e gli dei si sono mostrati come maschere dell'anima.» (dall'ultimo canto dell'Opera)

LA MORTE DEL TEMPO - L'ABISSO di Giancarlo Petrella
Aletti Editore
ISBN: 9788864987866

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