Dissonanti Armonie di Maria Rosaria Teni |
Vita
come piuma leggera
cadi per terra
e non sprofondi
nell’impronta eterna
quasi non fossi mai
esistita.
A Luis Sepulveda
"Dissonanti Armonie" di Maria Rosaria Teni (la cui prefazione è a cura di Maurizio Chierici) è una raccolta di poesie suddivisa in tre sezioni:
Rabbia, Stelle e Silenzio.
Nella prima sono racchiuse poesie che
nascono da un sentimento di insofferenza e disagio dinanzi a situazioni di
degrado, di violenza e intolleranza. La rabbia scaturisce dalla consapevolezza
che il nostro “villaggio globale” ascolta e si informa ma non interviene; il
“tam-tam” quotidiano bombarda ma non induce a riflettere, come se la brutalità
di certi avvenimenti fosse normalità di vita.
La seconda sezione prende un titolo quasi
metaforico; guardando le stelle lo spirito si eleva al di sopra delle miserie
umane: è come se, innalzando lo sguardo, si avviasse una sorta di purificazione
interiore capace di riscattare l’inabissamento progressivo causato dal vano
inseguimento di falsi ideali.
La terza sezione comprende versi che
esprimono una non accettazione della vita come precaria condizione
dell’esistere raccontando questo dissidio costante che sfocia nel silenzio;
silenzio per guardare infine nell’Io profondo: “Solo nel silenzio della morte è racchiuso il mistero della vita”.
Le tre sezioni non sono in realtà staccate; i temi dell’una
si intrecciano e si ripercuotono anche nelle altre in un gioco ciclico di
interrelazioni, a dimostrare come l’esistenza dell’uomo sia intessuta di
elementi eterogenei, in apparenza dissonanti ma armonizzati nel miracolo della
vita.
"La contraddizione di queste righe non è facile da
nascondere: un giornalista, testimone meccanico della realtà, introduce la
lettura di versi i quali raccolgono emozione e dolore che le onde della stessa
realtà portano sul tavolo di una poetessa lontana dagli odori insopportabili
della violenza; dai fuochi e dalla polvere che avvolgono ogni paura. Bisogna
dire che l’abitudine ha sterilizzato nella non attenzione il dramma di popoli in apparenza alla fine del mondo anche se il
loro mondo ci raggiunge ogni sera sul piatto della cena, lampi Tv più o meno
sempre gli stessi: quei corpi da dimenticare e le armi gloriose che li hanno
colpiti. Occhi coperti di mosche nascondono la fame. Nella valigia del
testimone è ripiegato il cinismo senza il quale il testimone non potrebbe
andare e tornare per riprendere le abitudini della tribù alla quale appartiene.
Ma fra i cinici è forse un cinico sincero. Si lascia portare dalla storia
facendosi provvisoriamente carico di ogni sofferenza.
La stringe negli aggettivi della protesta educata che il mestiere impone. Poi lascia scorrere il dolore osservando quello degli altri col distacco di un impresario di pompe funebri: in fin dei conti non è lui l’assassino. Ecco cosa succede; adesso lo sapete. Scandalizzatevi. A volte i più giovani dei nostri paesi hanno ragione quando ci rimproverano di essere sopravissuti senza traumi alle cose che raccontiamo e di non essere del tutto innocenti se al ritorno ne parliamo e subito dimentichiamo per inseguire altri corpi e altre mosche. Ecco la sorpresa: scoprire che non la rabbia delle piazze, ma l’emozione che diventa parole e le parole che diventano versi, sorprendono la quotidianità di chi non sopporta l’ipocrisia fra i libri e la musica della vita in apparenza quieta. Il viaggiatore che va e torna sfoglia le poesie di Maria Rosaria Teni con imbarazzo. E’ abituato a raccogliere soprattutto numeri: contabilità delle città fatte a pezzi, persone che diventano fumo disperso dal vento, notizie che non fanno notizia perché le notizie sono sempre le stesse. Cambiano solo i nomi dei paesi e delle città. Numeri che nella loro inflessibilità non contemplano il trauma del viaggio dei profughi, villaggi distrutti, regioni che cambiano faccia e poi la fame e ancora fame. Nel secolo benedetto dai profumi dell’opulenza, nessuno riesce ad immaginare che di fame si possa svanire quando le diete diventano lo strazio quotidiano. E nel giorno della festa che consacra la nostra attenzione verso i bambini del mondo, nessuno ha il pudore di riconoscere che sono sempre più bambini i killer senza pietà delle squadre della morte. < Ti hanno buttato tra le braccia - ( esili braccia da bambino ) - un fucile per sparare - ( ma non sei un assassino! ) - Ti hanno detto di combattere - soldato-bambino >. All’angoscia di Maria Rosaria Teni aggiungo un verso che non è un verso, solo notizia: ti hanno drogato prima di uccidere un nemico che non conosci, povero soldato bambino.
La stringe negli aggettivi della protesta educata che il mestiere impone. Poi lascia scorrere il dolore osservando quello degli altri col distacco di un impresario di pompe funebri: in fin dei conti non è lui l’assassino. Ecco cosa succede; adesso lo sapete. Scandalizzatevi. A volte i più giovani dei nostri paesi hanno ragione quando ci rimproverano di essere sopravissuti senza traumi alle cose che raccontiamo e di non essere del tutto innocenti se al ritorno ne parliamo e subito dimentichiamo per inseguire altri corpi e altre mosche. Ecco la sorpresa: scoprire che non la rabbia delle piazze, ma l’emozione che diventa parole e le parole che diventano versi, sorprendono la quotidianità di chi non sopporta l’ipocrisia fra i libri e la musica della vita in apparenza quieta. Il viaggiatore che va e torna sfoglia le poesie di Maria Rosaria Teni con imbarazzo. E’ abituato a raccogliere soprattutto numeri: contabilità delle città fatte a pezzi, persone che diventano fumo disperso dal vento, notizie che non fanno notizia perché le notizie sono sempre le stesse. Cambiano solo i nomi dei paesi e delle città. Numeri che nella loro inflessibilità non contemplano il trauma del viaggio dei profughi, villaggi distrutti, regioni che cambiano faccia e poi la fame e ancora fame. Nel secolo benedetto dai profumi dell’opulenza, nessuno riesce ad immaginare che di fame si possa svanire quando le diete diventano lo strazio quotidiano. E nel giorno della festa che consacra la nostra attenzione verso i bambini del mondo, nessuno ha il pudore di riconoscere che sono sempre più bambini i killer senza pietà delle squadre della morte. < Ti hanno buttato tra le braccia - ( esili braccia da bambino ) - un fucile per sparare - ( ma non sei un assassino! ) - Ti hanno detto di combattere - soldato-bambino >. All’angoscia di Maria Rosaria Teni aggiungo un verso che non è un verso, solo notizia: ti hanno drogato prima di uccidere un nemico che non conosci, povero soldato bambino.
Tranquilli. Se la memoria funziona, fra venti o trent’anni
sapremo rimediare. Celebrazioni degli olocausti, vergogne postume, rivelazioni
che condannano doppipetti purtroppo
morti quindi estranei, ormai, al ciclo degli interessi che alimentano le nostre
divagazioni. Li si può condannare con sacrosante parole che i doppipetti
contemporanei riservano pomposamente a
nazisti e fascisti d’antan. Non ci sono più e chi sopravvive, giovane o
vecchio, ha scelto l’ipocrisia della
democrazia ritrovata. Anche loro imprendibili nella mistificazione: nessuno
batte ciglio. Ed è passato troppo tempo, l’indignazione è stanca. I nuovi
devono aspettare a diventare adulti e che i documenti della storia vengano
rivelati quando non serviranno a fermare niente. A poco a poco i giorni della
memoria stanno diventando giorni di parole vuote, passato in bianco e nero,
sempre più nero, mentre gli olocausti continuano appena di là da questo ed
altri mari. < Un giorno non basta -
per ricordare - l’orrore che hai visto
sfilare - inciso su carni scarne - impresso in scheletri occhi -…Un giorno non
basta per dimenticare >. Diario del viaggio ad Auschwitz: < Ho provato vergogna ed ho pianto >.
L’emozione che trasmettono i versi è insolita: domande in forma di risposte.
Noi dove eravamo e dove siamo quando
succede ? Noi che guardiamo, vicini - lontani, riusciamo a piangere ? Si piange facendo qualcosa. Maria Rosaria
Teni lo ha fatto"
(Prefazione di Maurizio Chierici)
Maria Rosaria Teni è nata in provincia di Lecce, laureata in Lettere con Lode presso
l’Università del Salento, ha compiuto studi musicali al Conservatorio della
città salentina, privilegiando in seguito la ricerca storico- musicologica ed
in particolare l’approfondimento della musica del Settecento, in
collaborazione con il Dipartimento di Storia Moderna dell’Università di
Lecce.
E’ stato pubblicato sul n.
2/2006 della Rivista quadrimestrale “Ricerche Storiche”, a cura di I. Tognarini, Ed. Polistampa/Pagliai,
Firenze, 2006, un suo articolo dal titolo: “Maddalena Laura Lombardini Sirmen: una musicista e compositrice del
XVIII secolo”.
E’ stato pubblicato nel novembre 2007 dalla Bibliotheca Minima –
Novoli (LE), un suo studio dal titolo:
“Una donna e la sua musica: Maddalena Laura Lombardini Sirmen e
Nell’ambito della Rassegna “Ottobre piovono libri I luoghi della
lettura-
E’ stata selezionata in numerosi concorsi poetici; è presente tra
gli autori dell’Antologia poetica “Navigando nelle parole”, vol. n. 24,
ed. Il Filo, Roma, 2006;
suoi componimenti sono inseriti nelle Antologie poetiche “Parole d’amore” e “Il tempo”, ed. G. Perrone, Roma,
2006, nell’Antologia “Donne in Poesia”
a cura di P. Mara De Maestri, ed. G. Perrone, Roma, 2007, nell’Antologia “Il ricordo” , ed. G. Perrone ,
giugno 2008 e, ultimo in ordine di tempo, nell’Antologia “Il Natale” G. Perrone editore. Selezionata
nell’Antologia del Premio: “Donna in Poesia – Versi al
femminile”, Ass.Culturale Darmatan – Progetto Flanerì 2011, selezionata del Concorso di Poesie “
E’ presente con i suoi testi
poetici nel Volume Antologico “Dedicato
a… Poesie per ricordare”, Collana “Orizzonti”, Vol. VI, Aletti editore, Dicembre
2007 e Volume Antologico “Verrà il
mattino ed avrà un tuo verso”, Vol. VI, Aletti ed., Giugno 2008.
Nel settembre
E’ risultata tra i vincitori del
concorso internazionale “I
SILENZI DELLA MONTAGNA E LE VOCI DEL MARE”, organizzato dal Circolo Culturale Filatelico
Numismatico Morbegnese e dalla Comunità Montana di Morbegno, in
collaborazione con l’Associazione dei Poeti Maltesi della Repubblica di
Malta.
|
E’ tra i vincitori del 1^ Concorso Nazionale di Poesia “Il Federiciano” ideato ed organizzato
dall’ Editore Aletti, Roma.
Segnalato e diploma di finalista,
sez. raccolta di poesia, al PREMIO
LETTERARIO IBISKOS 2009, Empoli (FI), in collaborazione col Centro
Culturale Empolese, promosso da Ibiskos Editrice Risolo di Empoli con
la raccolta poetica “Suoni di…versi”, in
corso di pubblicazione.
E’
stata insignita del Premio Speciale Giuria dalla Commissione Giudicatrice del
V Premio nazionale di poesia e prosa "Stagionalia",
indetto dall'Università Aperta Sermide, dal Lions Club di Ostiglia e dal
Comune di Sermide.
E’ inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani
Contemporanei, che presenta l’attività poetica in lingua italiana
degli ultimi anni, a cura della Casa Editrice Aletti, Roma, giugno 2009.
Nel maggio
Riconoscimento “Perle Poetiche”
nella 22^ Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Rosario Piccolo”
dell’Associazione Teatro- Cultura “Beniamino Joppolo” di Patti (Me) - Anno 2011 per la poesia: “La mia vita”.
Tra i finalisti del 1^ Concorso Internazionale di Poesia Inedita “IL
TIBURTINO”, anno 2012, Casa Editrice Aletti, Roma.
Selezionata fra i poeti
presenti nell’
Agenda del Poeta 2013 - OSCAR WILDE,
Casa Edirice Pagine, Roma
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Dal 2009 riveste l’incarico di Presidente
dell’Associazione Culturale “Viva Mente” costituita in Novoli (LE) e già
presente sul territorio con l’organizzazione di eventi, recital, presentazione
di libri e convegni., ultimo in ordine cronologico quello dedicato ai 150 anni
dell’Unità d’Italia,presentato in prima assoluta al Teatro Comunale di Novoli,
alla presenza di illustri relatori e protagonisti della cultura locale.
Ha al suo attivo numerose presentazioni e recital:
- Recital “Poesie sotto le stelle” – Novoli (LE) – settembre 2007
- Ostiglia (Mn) - novembre
2007;
- Città del Libro di Campi Salentina (LE) - novembre 2007;
- Rassegna “Le Mani e l’Ascolto” presso il Fondo Verri- Lecce-
gennaio 2008;
- Biblioteca Comunale – Leverano – febbraio 2008;
- Circolo Culturale “Galileo” – Trepuzzi – febbraio 2008;
- Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” – Lecce – aprile 2008;
- Galatina- P.zza Cavoti- nella Rassegna “Notti d’arte” – luglio
2008;
- Martignano – Palazzo Palmieri- 18 agosto 2008;
- Marina di Andrano- Piazzetta delle Agavi – 26 agosto 2008;
- Pinacoteca del Museo Provinciale S. Castromediano – Lecce- 21
novembre 2008;
- Laboratorio di poesia con gli alunni della Scuola Media di
Ostiglia (MN) – Sala delle
Colonne - Municipio di Ostiglia – febbraio 2009;
- “Fiori d’autore” Biblioteca Comunale- Leverano – 26 aprile 2009;
- Castello Aragonese – Atrio- Castro città –
31 luglio 2009
|
- “Giovedì
Culturali nel Chiostro” – Sogliano Cavour (LE) – 5 novembre 2009
- Bibliomediateca – Calimera - 4 gennaio 2010
- Biblioteca Comunale, TUGLIE,
6 novembre 2010 -
Presentazione del volume di Maria Rosaria Teni Una donna e la sua
musica: Maddalena
Lombardini
Sirmen e
composizioni della musicista veneziana
- Biblioteca Comunale – Aradeo – 11
dicembre 2010.
|
Per maggiori informazioni: http://mariarosariateni.blogspot.com/
DISSONANTI ARMONIE di Maria Rosaria Teni
Poesie
Luca Pensa Editore
Anno 2007
In vendita su ibs.it
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