Oggi, 13
maggio 2021 segna la fine di una lunga storia, o forse è solo il trampolino di
lancio che proietta Michele Sabella nel firmamento delle stelle senza tempo.
Oggi
sono emozionata e anche un po’ triste come ogni volta che si sfoglia l’ultima
pagina di un libro che ti è piaciuto da morire e che vorresti non finisse mai,
poiché “Blues per i nati senza cuore”
è l’ultimo capitolo della saga di Ferdinando Salamino, iniziata con “Il kamikaze di cellophane”, che ha come
protagonista Michele Sabella, uno dei personaggi più trascinanti, coinvolgenti
e meglio riusciti del panorama editoriale moderno.
Non me
ne vogliate, ma per me Michele è l’ultimo degli eroi romantici, armato di
cacciavite, che non teme nulla, nemmeno se stesso, e si getta fra le fiamme
dell’inferno per proteggere la sua Elena, la sua “dea di ossa”, colei per la
quale mette a tacere i suoi demoni, per poi rievocarli per salvarla.
La saga
de “Il kamikaze di cellophane” è un
viaggio nei meandri sporchi della mente, nei pertugi baluginanti di morte, nei
labirinti di follia nei quali ci si perde a tal punto da smarrire il confine
tra insania e normalità. Chi è più pazzo? Chi segue i propri istinti o chi li
soffoca per conformismo?
Ho avuto
il privilegio di leggere in anteprima “Bluesper i nati senza cuore” e posso dire che è il mio preferito di tutta la
saga. Difficilmente l’ultimo capitolo di una serie riesce a superare in
bellezza i precedenti, ma Ferdinando Salamino ci è riuscito alla grande.
“Il kamikaze di cellophane” mi ha
entusiasmato con la sua prorompente e violenta bellezza, facendomi conoscere
Michele Sabella e il suo strabiliante autore Ferdinando Salamino, la cui talentuosa
penna spicca come un faro acceso nel popoloso mare dell’editoria moderna. “Il margine della notte” ha confermato il
talento di Salamino e la potenza di Michele Sabella, ma “Blues per i nati senza cuore” è un vero capolavoro. Rispecchia l’importante
crescita artistica di Ferdinando Salamino e la parabola perfetta del viaggio
dell’eroe del suo protagonista che in questo volume, più di ogni altro della saga,
strazia il cuore del lettore per poi ricucirlo senza anestesia come solo
Michele Sabella può fare.
Lo stile
di Salamino è impeccabile, chirurgico, pulito, perfetto, preciso, illuminante,
coinvolgente e mai banale. Tutto si sposa alla perfezione per confezionare un’opera
sublime e indimenticabile e assolutamente da leggere.
Consiglio
a tutti la lettura non solo di “Blues peri nati senza cuore”, ma di tutta la saga e vi assicuro che poi non guarderete
mai più un cacciavite allo stesso modo.
Tutti e tre i volumi sono editi dalla Golem Edizioni
Se volete saperne di più sugli altri volumi della serie ecco le altre mie recensioni
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