martedì 19 maggio 2020

Consigli letterari: "Panacea. Al di là dell'abisso" di Davide Uria e Mariateresa Quercia


Davide Uria e Mariateresa Quercia

"Panacea. Al di là dell'abisso"

disegni e poesie

È uscito il libro "Panacea. Al di là dell'abisso", progetto self, composto da poesie scritte da Davide Uria e illustrazioni realizzate da Mariateresa Quercia

Il testo nasce dal desiderio di provare a raccontare, attraverso disegni e parole, la quotidianità, gli stati d’animo, le paure e le angosce vissute ai tempi del Coronavirus. Un evento che ha stravolto la vita di tutti gli esseri umani, rendendoli consapevoli della propria vulnerabilità e anche della propria condizione di precarietà. 

Le poesie e le immagini, contenute in questo libro, sono il riflesso di questa situazione: le ore che non passano, la gente imbavagliata, nessuno che chiacchiera, che si abbraccia, nessuna stretta di mano, silenzi. Ma sono anche versi e illustrazioni di speranza, che guardano oltre questo momento così complicato, al di là dell’abisso, appunto.

Il titolo del progetto si riferisce a Panacea, personaggio della mitologia greca, dea e personificazione della "guarigione universale e onnipotente". Si diceva, infatti, che Panacea avesse una pozione con cui poteva curare tutti i malati. La parola è utilizzata, oggi, per indicare qualcosa in grado di risolvere un problema molto complicato.

Mariateresa Quercia è nata nel 1990 a Trani e vive a Corato. Ha conseguito la laurea e la specializzazione in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bari e si occupa di illustrazione e di impaginazione editoriale. Nel 2020 ha pubblicato Appunti di trincea, edito da Tempra Edizioni.

Davide Uria è nato nel 1987 a Trani. Si è laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Scrive e realizza illustrazioni. Nel 2017 ha pubblicato Trame d’assenza, la sua prima silloge poetica con Augh! Edizioni.


Il libro è disponibile su Amazon nel formato e-book e cartaceo.

Vorrei volare
ma non posso,
non ho ali
e quattro mura
restano sempre
quattro mura.

Ti saluto
dalla mia finestra,
ed è tutto quello
che posso fare.

E' come finire
in trappola
in una ragnatela
dove le mie parole
diventano fili
che misurano
la distanza
tra me, te,
e il mondo.

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