"13 Maggio" è il romanzo d'esordio di Raffaella Nassisi edito da Book Sprint Edizioni.
“Metto passione in tutto ciò che faccio, sono io, è il mio modo di vivere, giusto? Sbagliato? Non lo so, ma è l’unico modo che ho.”
Questa è Giulia, un po’ don Chisciotte in jeans, un po’ Peter Pan, 158 centimetri di concentrato di trentenne inquieta dell’hinterland milanese, piena di voglia di mordere la vita e che ancora non ha capito cosa vorrà fare da grande, nonostante sia già madre di un bambino di otto anni, che sta allevando da sola.
Dopo l’ennesima storia sbagliata, che le ha procurato infelicità, solitudine e attacchi di panico, Giulia smette di mentire a se stessa: se si sta male, non è amore, non può esserlo. L’amore fa star bene, ti fa sentire le bollicine della felicità, come se ti stappassero una lattina di Schweppes direttamente nel cervello.
Un po’ svitata, “vergognosamente spontanea”, Giulia non si dà per vinta: dalla vita vuole la favola. Ci sarà pure un principe azzurro anche per lei! Intanto, si arrabatta come può, corre da un lavoro all’altro, coccola il figlio, si districa nel traffico delle ore di punta, digita frenetici messaggini al cellulare, si ostina a portare tacchi da 12 centimetri anche quando è insano farlo (ad esempio, per fare sopralluoghi sui tetti, nel tentativo di vendere impianti fotovoltaici).
Quando si è aperti alla vita, generosi come Giulia, l’amore arriva. Forse, non senza qualche problema, anzi. Ma arriva di sicuro.
Raffaella Nassisi, con Tredici maggio, ci regala un rosa scoppiettante, moderno, punteggiato da tonnellate di SMS, ironico, scritto con un linguaggio attuale, per raccontarci una storia di oggi ma anche, come sempre quando si parla d’amore, una storia senza tempo.
(PRESENTAZIONE di "13 Maggio" di Raffaella Nassisi a cura di Piera Rossotti di Edizioni Esordienti E-book)
INCIPIT di "13 Maggio" di Raffaella Nassisi
"Può un mese cambiare la vita di una
persona?
A me è successo.
L’estate scorsa ho iniziato a lavorare per una piccola
emittente televisiva. Dovevo vendere spazi pubblicitari.
Vendere è una delle cose che mi riesce meglio. Non è
un’abilità, non c’è niente che possa insegnartelo, per cui, non è un merito. Si
tratta di una dote innata. C’è chi è portato e chi no.
Eccomi qui a vendere sogni, a creare idee, a scrivere testi
che saranno letti più o meno bene da altri, sperando che trasmettano
l’intonazione giusta, quella che gironzola nella mia mente, per creare la
necessità in chi ascolta.
Le persone non comprano perché hanno bisogno ma perché
qualcuno come me crea in loro la necessità.
I primi mesi sono stati durissimi.
Ho sempre venduto di tutto, dal
famoso “Folletto” alle cremine svizzere che guariscono da
tutti i mali del mondo e ti circondano di profumi talmente buoni che ne diventi
dipendente.
La televisione non è una cremina, non la tocchi.
Mi sono ritrovata a vendere aria.
Alla fine vendevo me stessa, creavo un’illusione talmente
bella, per ogni possibile cliente, che acquistava spazi affinché il loro sogno
fosse visto in tutta Lombardia e Piemonte.
A settembre, dopo un’estate un po’ pesante, mi prende il sacro
fuoco, quella forza che cresce violenta dentro, nella pancia, e che mi spinge a
voler fare sempre di più e meglio, a credere e inventare qualcosa di
nuovo.
Ho la necessità quasi fisica di creare tanti sogni per gli
altri. Realizzare qualcosa per il prossimo mi è sempre sembrato più nobile che
non farlo per me.
Bugia.
È sempre stato solo più facile.
Adoperarsi per se stessi è un’impresa titanica, implica sforzi
emotivi imponenti e ci sono momenti in cui a me sono mancate le forze, quelli in
cui il solo stare al mondo era già un’impresa.
Dicevo che era stata un’estate pesante, in realtà, chi mi
conosce, sa perfettamente che la mia vita è da sempre una guerra, impari, contro
il destino. Sembro designata a combattere sempre e comunque... una Lady Marion
dei tempi moderni, un Don Quijote in jeans, una moderna Giovanna
D’Arco.
Ci sono persone che nascono fortunate e a cui tutto riesce
semplice, immediato.
A me no.
Attenzione, ho trentaquattro anni e, per quello che ho vissuto
e come, ho già riempito almeno tre vite.
Devo mordere la vita, andare fino in fondo, annegare,
annaspare e tornare a respirare.
Sarà perché sono dello Scorpione? Non lo so, ma mi piace
crederlo!
Se soffro, mi devasto e mi crogiolo nel mio
dolore.
Se sono felice, sono una mina impazzita
nell’universo.
Sono uno tsunami sulla mia vita e su quella degli
altri.
Nel bene e nel male.
Anni fa ricordo c’era una pubblicità delle “Superga”, le
scarpe da ginnastica più tossiche dell’universo, recitava così:
”o le ami, o le odi”.
Questa sono io. Mi ami o mi odi, amo oppure odio.
L’indifferenza non mi appartiene."
Raffella Nassisi dice di sé:
"Nasco a Milano il 30 ottobre 1976.
Vivo a Melzo, sperando sempre di riuscire a rincasare nonostante la nebbia! Sono mamma e lavoro come agente
nel settore delle energie rinnovabili. Ho studiato Psicologia presso l’Università di Parma, chiaro sintomo che io non sia tutta registrata! Appassionata lettrice, scrivo sin dall’adolescenza.
13 Maggio è il primo romanzo che pubblico…e spero non l’ultimo!"
nel settore delle energie rinnovabili. Ho studiato Psicologia presso l’Università di Parma, chiaro sintomo che io non sia tutta registrata! Appassionata lettrice, scrivo sin dall’adolescenza.
13 Maggio è il primo romanzo che pubblico…e spero non l’ultimo!"
Edito da Book Sprint Edizioni
Anno 2011
Pagine 166
ISBN : 9788865956434
Acquistabile in versione cartacea su booksprintedizioni.it e in versione e-book su edizioniesordienti.com
Evento: il 3 Marzo allo Sciapò in Via Borsieri a Milano, l'autrice Raffaella
Nassisi presenterà il suo romanzo "13 Maggio". Dalle ore 19.30 con happy hour.
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