venerdì 30 settembre 2011

Consigli letterari: NAKŞHÎ-DIL - Lingua Ricamata di Rossella Zucaro


NAKŞHÎ-DIL Lingua Ricamata di Rossella Zucaro - Raccolta di poesie - Linee Infinite Edizione

Nakşhî-dil
di Rossella Zucaro
La poesia oggi è più facilmente rintracciabile nella vita quotidiana che nelle antologie ufficiali. La sincerità è il luogo in cui si nasconde il mistero della bellezza. Rossella Zucaro ne è convinta e lo esprime attraverso una raccolta di versi gentile e aggraziata in cui il sentimento e l'emozione sono le basi d'ogni poetica.
L'amore, sentimento carico di un sottile erotismo e di una dolcezza infantile, fa da controcanto al valore certo ed imperituro dell'amicizia, quella vera, coltivata da anni di fiducia. Accanto, c'è l'affetto per i  luoghi cari. Il mare, la campagna, il sole, "i fiori di campo" sono i segni di una metafora più grande, onnicomprensiva, quella della presenza costante e protettrice della natura.
L'anima della poetessa, dell'amato, del creato, governa i moti dello spirito e detta l'intuizione poetica; un'origine rassicurante perché umana, anche quando si manifesta nell'inquietudine, nella paura, nella delusione. Una lingua "ricamata" perché accurata, pesata, equilibrata, metafora di uno stato dell'essere quotidiano eppure misterioso, arcano, come si percepisce in quel nome esotico: Nakşhî-dil.


Dolce Nakşhî-dil,
ora siamo qui, io e te,
nel rosso tepore di una camera adolescenziale,
a consumare pensieri colorati
e a parlare a bassa voce,
toni blu, l'uno sull'altro,
come amanti segreti d'altri tempi.
Cullati da un meraviglioso erotismo sottile,
derivato più dalle passioni e dai sentimenti
che lo scaturiscono.
La tua voce mi pervade del pensiero rosa
delle parole dolci dell'eco ondulato.
Il pensiero del bacio,
preannunciato dalle tue labbra,
come petali di rosa scarlatta,
dettato dalla tua lingua ricamata,
mi imprigiona a te eternamente.

martedì 27 settembre 2011

Consigli letterari: "Un Sempre nel Mai" di Micol Anna Sosio


"Un Sempre nel mai" raccolta di poesie di Micol Anna Sosio


«Luci, ombre e colori contraddistinguono la mia vita come quella di chiunque altro. In alcuni periodi vi sono state concentrazioni particolari di ombre, piuttosto che di luci, in altri, più frequenti, i tre contrasti si sono diffusi in ogni singola giornata.
Questa raccolta nasce per il desiderio di condividere la mia personale "tavolozza dei colori", nella speranza che il mio sentire, riversato in queste pagine, possa essere percepito, catturato e accarezzato dall'animo di chi legge.
Credo che scrivere sia come trasferire parte del nostro essere, intangibile, impalpabile, ineffabile, su materia concreta e indelebile, che sa di nero e sa di bianco. Scrivere è trasfondere un'emozione a chi ti legge, anche se lontano e sconosciuto, ma vicino al tuo sentire. Così questa emozione la si può toccare, la si può far propria perché si riconosce davvero come propria, come fosse già presente nel cuore e nella mente.
Leggere e scrivere divengono l'incontro di parti di anima che si sono toccate senza essersi cercate, l'abbraccio di emozioni universali, personali, immortali.»
Micol A. Sosio

Forse è troppo dirti ti amo
O forse troppo poco
Sono come l'alta marea
Che in una notte di luna piena
Tutto travolge
E come la bassa
Languendo
Tutto rifuggo
Eppure tu
nonostante ciò
Sei dentro me
Eppure tu
nonostante ciò
Sei sempre tu

("Eppure" - Tratta da "Un Sempre nel Mai" di Micol Anna Sosio)

venerdì 23 settembre 2011

Accenti e apostrofi ... come, quando e perché

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza sull'uso di questi piccoli segni assolutamente non intercambiabili.

L'accento

L'accento c'è in ogni parola e, in base alla sillaba su cui cade, ne cambia la denominazione:

  • Tronca: parola in cui l'accento cade sull'ultima sillaba;
  • Piana: quando l'accento cade sulla penultima;
  • Sdrucciola: quando l'accento cade sulla terzultima;
  • Bisdrucciola: quando l'accento cade sulla quartultima.

La sillaba accentata si chiama tonica, mentre le altre atone.

Tipi di accenti:

  • Acuto: ha la punta in basso a sinistra e indica un suono chiuso. E' l'accento da usare nei composti di che: perché, affinché, nonché; 
  • Grave: ha la punta in basso a destra e indica un suono aperto (es. caffè);
  • Circonflesso che, nella lingua italiana, non viene praticamente più utilizzato. (^).


Dopo la teoria, passiamo alla pratica: come e quando usare gli accenti? Ecco alcune regole.
E' obbligatorio scrivere l'accento nei seguenti casi:

  • con le preposizioni e (mai con qui e qua);
  • con il pronome , ma non nel caso in cui sia accompagnato (es. se stesso);
  • nelle parole tronche (es. virtù, libertà);
  • nei monosillabi formati da un dittongo con l'accento sull'ultima vocale (es. più, già, piè);
  • nei monosillabi che potrebbero confondersi con termini di uguale grafia: (es. - verbo dare - da - preposizione, - avverbio - li pronome);
  • nei composti di tre, blu, re (es. ventitré, gialloblù, viceré).


All'interno delle parole non è obbligatorio scrivere l'accento, tuttavia è possibile farlo quando si rischia di confondere il significato della parola stessa.


L'apostrofo

L'apostrofo si usa, facoltativamente, in caso di elisione: quando cade la vocale in fondo ad una parola perché essa ne precede un'altra che comincia per vocale.
VANNO accentate per esempio:

  • Be' da bene;
  • Po' da poco;
  • Da' da dai (verbo dare);
  • Fa' da fai;
  • Mo' da modo;
  • Va' da vai.
NON vanno accentati:
  • L'articolo indeterminativo maschile un (un uomo);
  • Tal e qual (qual è si scrive senza apostrofo);

L'elisione è inoltra da evitare nei seguenti casi:

  • con la preposizione da;
  • con gli davanti ad una vocale che non sia la i;
  • con la particella pronominale le (con significato di "a lei" o "a esse")



giovedì 22 settembre 2011

Consigli letterari: Mi piaci tu di Antonio Petrazzuolo e Veronica Famà


"... L'Amore cambia ogni cosa ... rende tutto più magico ... incontrarsi è stata la cosa più bella della mia vita ... ed ora sono consapevole di non poter più fare a meno di te"

Luka e Federica sono due ventiduenni, studenti di giurisprudenza, appartenenti a due famiglie benestanti del quartiere partenopeo del Vomero. Lei ha una passione per la danza e la studia da quando aveva sei anni. Il suo sogno è ballare un giorno al San Carlo. A Luka piace divertirsi, trascorrere le serate tra partite di calcetto con gli amici e locali. E' destinato a seguire le orme del padre avvocato, ma ha uno spirito ribelle che esploderà. Gli sguardi di Luka e Federica si incrociano la prima volta ad una festa, ma il vero incontro ha luogo all'università, in aula, durante una lezione: lui le si avvicina per copiare gli appunti e tra di loro nasce subito una forte simpatia. Federica vive le sue giornate tra lo studio e le ore di danza, ha il saggio per il diploma che la attende entro pochi mesi e il suo obiettivo è essere perfetta, un dettaglio che fa incombere lo spettro dell'anoressia. La danza è tutto per lei. Luka pensa spesso a Federica, a quanto sia carina e gentile, ed inizia a rendersi sempre più conto di come sia diversa dalle altre. I due iniziano a frequentarsi anche al di fuori dell'ambito universitario. Luka la corteggia, insieme vivono momenti magici, poi, un giorno, per puro caso, si incontrano ad un matrimonio e lì, vicino al tavolo degli aperitivi, stupiti di quanto possa essere piccolo il mondo, scoprono che le rispettive famiglie si conoscono. Da quel momento cominceranno a guardarsi con occhi diversi.
Questa è la trama del romanzo di Antonio Petrazzuolo e Veronica Famà intitolato Mi Piaci Tu.

Visitate anche il sito internet www.mipiacitu.org e la pagina di Facebook

MI PIACI TU di Antonio Petrazzuolo e Veronica Famà
in vendita su ibs.it e sul sito della casa editrice Edizioni Simple
ISBN: 978-88-6259-230-7
Pagine: 152
Mi piaci tu su amazon.it

mercoledì 21 settembre 2011

Consigli letterari: E le stelle graffiavano il cielo di Mariella Bernio

Abbiamo il piacere di inaugurare la nuova rubrica "Consigli letterari" con la raccolta di poesie "E le stelle graffiavano il cielo" di Mariella Bernio (GDS Edizioni)


«La mia piccola raccolta di poesie, emozioni, sentimenti, ricordi che diventano parole, parole donate. Credo che scrivere sia far dono di un po' di sé, perché se è vero che si scrive per se stessi, per rispondere ad un'urgenza che preme "da dentro", è pur vero che si getta un ponte per arrivare all'altro, o per far sì che l'altro arrivi a noi.»

Mariella Bernio


E LE STELLE GRAFFIAVANO IL CIELO di Mariella Bernio - GDS Edizioni
(ISBN 978-88-96961-30-8)
In vendita online su ibs.it
o presso il sito della casa editrice Gds Edizioni - Colibrì

♥ Buona lettura ♥

Solo la luce che uno accende a se stesso, risplende in seguito anche per gli altri.

 (Arthur Shopenhauer)



venerdì 16 settembre 2011

Giorgia ... Poesia

Quello che diventerai è un mistero
per quanto credi di saperti e immaginarti
avrai modo di cambiare e trasformarti,
di scoprire che dire quello che pensi
non è tanto importante come sapere
che cosa senti nel profondo centro di te
che a volte si nasconde così bene
dietro pensieri convinti che invece non esistono;
Le occasioni che la vita ti darà
per cambiare non mancheranno
cerca di capirle senza paura
torna a te, alla tua essenza al tuo legame
con la terra e il ciclo nell’amore
per ogni diversa dimostrazione di vita
che sia una pianta, un animale, un sasso
o il tuo vero unico amore.
Essere sì è cercare sé, a volte contro tutto e tutti
ma è tempo di cambiare, scorrere come acqua scorre
correre come vento corre, tornare all’origine
per iniziare di nuovo senza il peso di un’immagine
ma con la leggerezza di essere.

(Giorgia)




giovedì 1 settembre 2011

Intervista ad Antonello De Sanctis a cura di Libri e Poesie

Inauguriamo la nuova sezione dedicata agli incontri con gli autori, con un'intervista ad un indiscusso protagonista della musica italiana, nonché uno degli autori più amati dai nostri lettori: Antonello De Sanctis.


Antonello tu sei un indiscusso protagonista della musica italiana, hai scritto tantissime canzoni per artisti come Nek, Mietta, Raffaella Carrà, I Collage, Paolo Frescura, Gianni Morandi, I Cugini di Campagna (ricordiamo che la famosissima “Anima mia” è la tua), Paolo Meneguzzi e la grandissima Mia Martini. Nel 2007 è uscito il tuo primo libro “Non ho mai scritto per Celentano”, la tua autobiografia corredata da segreti e retroscena di 35 anni di musica leggera e nel 2010 è uscito “Oltre l’orizzonte. Una semplice storia d’amore”, romanzo amatissimo dai lettori di Libri e Poesie, i cui proventi sono in parte devoluti alla ricerca sul cancro. Ma oltre a queste informazioni prettamente biografiche, chi è Antonello De Sanctis? Proviamo a scoprirlo con questa breve intervista.

E’ nata prima la tua passione per la musica o per la scrittura?

Queste due forme d’espressione sono, almeno per me, strettamente collegate perché credo che ogni musica abbia già insite le parole – bisogna solo scovarle – e viceversa, ovviamente. Ero bambino quando una radio a valvole mi consegnò l’amore per le canzoni. L’interesse per la scrittura arrivò subito dopo, quando alla rigidità delle aste cominciai a preferire la rotondità delle vocali e delle consonanti. Con il tempo poi questa mia duplice passione si è consolidata e ho avuto la fortuna di fare un mestiere che mi ha consentito di coniugare il fascino dei versi con la magia delle note.



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